mercoledì 12 aprile 2017
martedì 11 aprile 2017
Restiamo umani
Chi metterebbe alla guida di un'auto un bambino di sei anni? nessuno spero, e allora come mai si affidano le chiavi nucleari a personaggi come Trump e Kim Jong Un? La tecnologia è arrivata a dei livelli di distruzione troppo avanzati per potersi permettere che uno di questi capi di stato si svegli un giorno con le "palle girate". Diciamocela tutta.. non siamo proprio messi bene a livello mondiale, da Putin ad Assad, da Erdogan a Kim jong un a Trump, c 'è solo smania di potere, onnipotenza e crudeltà , non userei la parola pazzia perché quando si commettono consapevolmente e scientificamente certi crimini e si usano le armi e le torture con una tale facilità la giustificazione che non si può dare è proprio l'insanità. Hitler è stato tante volte definito pazzo ma credo fosse solo un modo per allontanare quel male, per non doversi fermare ad analizzarlo, invece dietro di lui c'era non solo un'intera nazione che ha collaborato attivamente a realizzare quel piano di annientamento ma c'era quel che si nasconde dietro ogni guerra, ogni tortura..la disumanizzazione, il non riconoscere l'altro come un essere uguale a te, come un essere umano.
Ci sono stati nella storia e continuano a esserci genocidi di massa, dai curdi ai ceceni, dagli armeni ai ruandesi, la cui unica colpa è stata ed è quella di essere una "razza" che andava eliminata in toto. C'è la stessa disumanità nel sentire le urla di chi gioisce quando affondano le bagnarole nel Mediterraneo, portando affondo corpi di uomini e donne che scappano dall'Africa, è un mondo di avvoltoi alla salvini e di poveri che fanno guerra ai più poveri, è un mondo di razze superiori e di popoli lontani dove si fanno le guerre per vendere armi e svuotare gli arsenali. Chiunque usa le armi, siano il gas o i missili, è un terrorista, non c'è logica nel giustificare lo sterminio con l'uso della violenza, non possiamo sempre essere noi occidentali-americani i buoni contro tutti gli altri brutti, sporchi e cattivi.
Alla fine di ogni suo articolo Vittorio Arrigoni scriveva proprio nelle terre in cui è morta l'umanità, la Palestina, una cosa bellissima che andrebbe scolpita ...restiamo umani..
Ci sono stati nella storia e continuano a esserci genocidi di massa, dai curdi ai ceceni, dagli armeni ai ruandesi, la cui unica colpa è stata ed è quella di essere una "razza" che andava eliminata in toto. C'è la stessa disumanità nel sentire le urla di chi gioisce quando affondano le bagnarole nel Mediterraneo, portando affondo corpi di uomini e donne che scappano dall'Africa, è un mondo di avvoltoi alla salvini e di poveri che fanno guerra ai più poveri, è un mondo di razze superiori e di popoli lontani dove si fanno le guerre per vendere armi e svuotare gli arsenali. Chiunque usa le armi, siano il gas o i missili, è un terrorista, non c'è logica nel giustificare lo sterminio con l'uso della violenza, non possiamo sempre essere noi occidentali-americani i buoni contro tutti gli altri brutti, sporchi e cattivi.
Alla fine di ogni suo articolo Vittorio Arrigoni scriveva proprio nelle terre in cui è morta l'umanità, la Palestina, una cosa bellissima che andrebbe scolpita ...restiamo umani..
mercoledì 5 aprile 2017
Manifesto
Prima di dover assistere a una guerra che tocchi tutti da vicino e che faccia ripartire sadicamente l'economia giunta ormai ad un livello stagnante, che neanche il tanto decantato mercato potrà mai far ripartire, bisognerebbe prendere consapevolezza delle proprie forze, ripartire culturalmente dal basso e fare una vera rivoluzione. Un piccolo passo sarebbe quello di abbandonare pregiudizi e paure e dare un vero senso alla parola comunità. Non ci accorgiamo di essere diventati avidi e ingordi.. di quanto abbiamo bisogno per vivere, quante vite pensano di avere a disposizione i novelli faraoni e paperon de paperoni?..siamo una massa di egoisti e insensibili.. non c'importa se qualcuno sta peggio di noi anzi spesso ci si scaglia contro gli ultimi per nascondere le proprie frustrazioni e difficoltà..
Una cosa che ho sempre visto da mio babbo fin da piccola e che mi ha sempre colpito è stata l'accoglienza incondizionata verso chiunque bussasse alla nostra porta, non era semplice ospitalità perché uno "zingaro", un "nero" di solito non sono ospiti graditi in casa.. la prima cosa che faceva era prendere qualcosa da mangiare e da bere, poi iniziava i suoi discorsi mettendoli subito a loro agio. Sembra una cosa normale quasi banale ma in tempi come questi piuttosto che far entrare qualcuno in casa la gente preferisce prendersi un porto d'armi. Questo è sintomatico del clima di ostilità reciproco a cui ci siamo piegati, siamo vittime della nostra stessa ombra.
Quando penso a piccole comunità come quelle in cui viviamo credo ci sia ancora la possibilità, anche se solo potenziale, di agire concretamente, di ripartire da noi stessi ed esportare un modello alternativo al puro consumismo fine a stesso. Se non diamo valore all'ambiente in cui viviamo, a quello che mangiamo e respiriamo, alle persone che ci stanno intorno cosa ci resta? Io personalmente partirei dal togliere il superfluo, è una cosa mia personale ..odio il lusso, credo che sia una cosa utile solo al proprio ego, spendere certe cifre per una macchina o per oggetti a cui viene dato un marchio per elevare il tasso della propria vanità .. non concepisco un sistema che permette ai ricchi di evadere e poi di fare la carità attraverso quella che chiamano beneficenza, non capisco l'ammirazione e il voler arrivare a possedere questo status.
So che non si può tornare indietro al baratto ma un sistema che non da valore a quello che si produce e al lavoro che c'è dietro non è sano e non può andare avanti, per questo dobbiamo essere noi stessi a dare un senso e un valore a tutto questo.
La generazione di mio babbo è quella che ha conosciuto la fame perché cresciuta negli anni del dopo guerra, ha vissuto un senso di solidarietà forte perché erano tutti nella stessa barca e bisognava ricostruire ogni cosa, poi è arrivata l'illusione del benessere, ci si è dimenticati del passato e si è "voluto dare ai propri figli quello che noi non avevamo avuto". Il benessere sembrava poter essere per sempre e per tutti ma era solo un'illusione perché ha solo riniziato a creare divisioni e conflitti tra classi sociali. Non c'è per forza bisogno di una guerra per tornare ad essere tutti uguali e più solidali gli uni cogli altri oppure si...
Una cosa che ho sempre visto da mio babbo fin da piccola e che mi ha sempre colpito è stata l'accoglienza incondizionata verso chiunque bussasse alla nostra porta, non era semplice ospitalità perché uno "zingaro", un "nero" di solito non sono ospiti graditi in casa.. la prima cosa che faceva era prendere qualcosa da mangiare e da bere, poi iniziava i suoi discorsi mettendoli subito a loro agio. Sembra una cosa normale quasi banale ma in tempi come questi piuttosto che far entrare qualcuno in casa la gente preferisce prendersi un porto d'armi. Questo è sintomatico del clima di ostilità reciproco a cui ci siamo piegati, siamo vittime della nostra stessa ombra.
Quando penso a piccole comunità come quelle in cui viviamo credo ci sia ancora la possibilità, anche se solo potenziale, di agire concretamente, di ripartire da noi stessi ed esportare un modello alternativo al puro consumismo fine a stesso. Se non diamo valore all'ambiente in cui viviamo, a quello che mangiamo e respiriamo, alle persone che ci stanno intorno cosa ci resta? Io personalmente partirei dal togliere il superfluo, è una cosa mia personale ..odio il lusso, credo che sia una cosa utile solo al proprio ego, spendere certe cifre per una macchina o per oggetti a cui viene dato un marchio per elevare il tasso della propria vanità .. non concepisco un sistema che permette ai ricchi di evadere e poi di fare la carità attraverso quella che chiamano beneficenza, non capisco l'ammirazione e il voler arrivare a possedere questo status.
So che non si può tornare indietro al baratto ma un sistema che non da valore a quello che si produce e al lavoro che c'è dietro non è sano e non può andare avanti, per questo dobbiamo essere noi stessi a dare un senso e un valore a tutto questo.
La generazione di mio babbo è quella che ha conosciuto la fame perché cresciuta negli anni del dopo guerra, ha vissuto un senso di solidarietà forte perché erano tutti nella stessa barca e bisognava ricostruire ogni cosa, poi è arrivata l'illusione del benessere, ci si è dimenticati del passato e si è "voluto dare ai propri figli quello che noi non avevamo avuto". Il benessere sembrava poter essere per sempre e per tutti ma era solo un'illusione perché ha solo riniziato a creare divisioni e conflitti tra classi sociali. Non c'è per forza bisogno di una guerra per tornare ad essere tutti uguali e più solidali gli uni cogli altri oppure si...
sabato 1 aprile 2017
Misere vergogne
Tutto scorre lento ma veloce e forse l'unico punto fermo è non avere più nessun punto di riferimento, almeno se hai avuto qualche certezza che ha accompagnato le tue misere lotte di gioventù'..chi ha vissuto l'illusione di guardare il mondo non passivamente ma per cambiarlo, chi si è adagiato sulle generazioni precedenti, chi ha vissuto di precariato e precarietà, chi vive solo d'immagine e immagini. specchio di generazioni che neanche i sociologi saprebbero interpretare nè riuscirebbero a trovare una logica, un filo conduttore che ha portato questa strana evoluzione. O forse si..
In mezzo ad un mare di contraddizioni, pur essendo proprio la logica più elementare a scarseggiare anche nei più semplici discorsi ed in facili argomentazioni, l'unica cosa che è cambiata è stata la tecnologia che ha rivoluzionato tutto tranne il comportamento dell'uomo in società , ha solo accentuato gli atteggiamenti più beceri e meschini. L'avidità, l'egoismo, il razzismo, persino la superstizione.. ma nella sostanza come è ancora possibile avere un popolo-un 99% di schiavi moderni-classe media/sempre più bassa così facile da manipolare e una classe di ex-nobili-aristocratici-imprenditori-politici al di sopra della legge- che crea guerre tra poveri e nel frattempo si prende per se una ricchezza che basterebbe per tutti.
La storia..è tutta li la risposta, non date da studiare a memoria o personaggi da ricordare, ma un susseguirsi di fatti sempre identici a se stessi, un unico meccanismo, una evoluzione del potere che trova modi sempre nuovi di controllare le masse. Le guerre nate per apparenti futili motivi che si susseguono periodiche e le crisi che le precedono, i terroristi come gli untori, l'ignoranza e le religioni, la paura alla base di tutto che tutto giustifica soprattutto le guerre. Certi meccanismi sono così sottili che è quasi impossibile sfuggirvi e leggere cosa scrivevano in tempi non sospetti Orwell e Pasolini da l'idea di quanto fossero avanti e di quanto oggi manchino quelle voci.
Solo noi sciocchi individui sempre più individualisti non riusciamo a uscire da questo gioco e diamo più valore a metalli e fogli di carta che a persone come noi, che riusciamo a dividerci per un dio o un confine, che continuiamo a costruire muri sempre più alti come se questi potessero nascondere le nostre più misere vergogne..
In mezzo ad un mare di contraddizioni, pur essendo proprio la logica più elementare a scarseggiare anche nei più semplici discorsi ed in facili argomentazioni, l'unica cosa che è cambiata è stata la tecnologia che ha rivoluzionato tutto tranne il comportamento dell'uomo in società , ha solo accentuato gli atteggiamenti più beceri e meschini. L'avidità, l'egoismo, il razzismo, persino la superstizione.. ma nella sostanza come è ancora possibile avere un popolo-un 99% di schiavi moderni-classe media/sempre più bassa così facile da manipolare e una classe di ex-nobili-aristocratici-imprenditori-politici al di sopra della legge- che crea guerre tra poveri e nel frattempo si prende per se una ricchezza che basterebbe per tutti.
La storia..è tutta li la risposta, non date da studiare a memoria o personaggi da ricordare, ma un susseguirsi di fatti sempre identici a se stessi, un unico meccanismo, una evoluzione del potere che trova modi sempre nuovi di controllare le masse. Le guerre nate per apparenti futili motivi che si susseguono periodiche e le crisi che le precedono, i terroristi come gli untori, l'ignoranza e le religioni, la paura alla base di tutto che tutto giustifica soprattutto le guerre. Certi meccanismi sono così sottili che è quasi impossibile sfuggirvi e leggere cosa scrivevano in tempi non sospetti Orwell e Pasolini da l'idea di quanto fossero avanti e di quanto oggi manchino quelle voci.
Solo noi sciocchi individui sempre più individualisti non riusciamo a uscire da questo gioco e diamo più valore a metalli e fogli di carta che a persone come noi, che riusciamo a dividerci per un dio o un confine, che continuiamo a costruire muri sempre più alti come se questi potessero nascondere le nostre più misere vergogne..
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