solo un grande uomo poteva dire una frase del genere, fabrizio da genova che ha scelto di vivere nella campagna sarda, che ne impara "la lingua" , che viene rapito ma perdona i suoi rapitori perché sa distinguere i pesci piccoli dai mandanti grossi..quanti hanno dimostrato un tale rispetto verso la sardegna e i sardi?
la sardegna...un'isola vicina eppur lontana, un luogo di passaggio al centro del mediterraneo, un passato da terra di conquista dove chiunque ha lasciato la propria impronta, una terra dalle mille sfaccettature e dalle tante contraddizioni..una terra quasi non nostra...una regione autonoma solo sulla carta..
...è il sole che riesci a intravedere anche nelle giornate più grigie, è il maestrale sempre e comunque, è cultura e tradizione, è la cucina migliore del mondo, è una lingua che non si studia, (dove una parola si pronuncia in modo diverso da un paese all'altro) che quasi non si tramanda più..
...è nostalgia sia per chi parte sia per chi vi resta, è un amore viscerale quasi disperato che ci accomuna tutti ovunque ci troviamo, è la voglia di partire e quando sei lontano la voglia di tornare...
la sardegna è un posto unico ma perché si fa di tutto per distruggere il suo ambiente, perché hanno creato uno sviluppo basato sulla chimica e le raffinerie, perché la Saras, Macchiareddu, Ottana, Porto Torres? solo una politica finalizzata ad allontanare le persone dalla terra e dal bestiame per inseguire un benessere momentaneo che, sin dal principio, si sapeva non sarebbe durato e oggi questo è sotto gli occhi di tutti..solo un mezzo per togliere ogni prospettiva futura e liberarsi dei sardi costringendoli a partire..
rimaniamo aggrappati sempre e comunque a miliardari che hanno comprato non solo le aree più belle ma la dignità delle persone, convinte che raccogliere le briciole e fare le foto al loro lusso ostentato fosse la maggiore conquista..
dove il tanto decantato orgoglio dei sardi? non è solo conservare le proprie tradizioni, è ribellarsi a chi cementifica selvaggiamente le coste, è ribellarsi a chi impone un turismo di lusso per soli ricchi che si concentra solo nei mesi di luglio e agosto (quando col clima che abbiamo potrebbe durare tutto l'anno), è ribellarsi a chi continua a isolarci (è un vero scandalo quel che stanno facendo coi collegamenti navali e coi continui tentativi di tagliare la continuità territoriale e i collegamenti aerei)..
la sardegna non è la costa smeralda, non è villa certosa, non è perdas de fogu, non è una classe dirigente che ci ha svenduto pezzo per pezzo, o meglio questo è quello che è stato costruito finora ma se vogliamo che questo pezzo di terra ci appartenga sul serio non basta gridare ai quattro venti che vogliamo l'indipendenza, bisogna prima di tutto smettere di aspettare che arrivi il ricco di turno, la multinazionale di turno, a ridarci il lavoro, a imporci uno "sviluppo" che in un'isola non può avere né presente né futuro..
so che il discorso è più complicato ma se siamo arrivati a un binario morto lasciando solo macerie dietro e prospettive nulle davanti, perché continuare a seguire la corrente e aspettare che arrivi qualcuno a salvarci invece di valorizzare tutto il bello che abbiamo intorno e provare a essere noi uniti e padroni del nostro destino?
Non possiamo che essere d'accordo.
RispondiEliminaCapisco perfettamente l'Amore che senti per la tua terra perchè è lo stesso che provo anch'io...
per questo adoro venire in nave... e vederla avvicinarsi piano piano, come una persona conosciuta...
Lo stupro della Sardegna è lo stupro dell'Italia e del mondo, dove solo il denaro conta, si parla di azioni, di rendite, di rese... Ma, come dici tu, gli animali continuano a darci latte, l'erba a crescere... ecco l'unica economia reale